Quanto affetto con Elly Schlein, ma poi arriva la mazzata: Calenda avverte “mai nel campo largo, dovete passare sul mio corpo”.
Carlo Calenda invita la segretaria del Pd, Elly Schlein, all’assemblea nazionale di Azione. Ripartendo dal Teatro Eliseo di Roma, il leader di Azione vuole solo ribadire il taglio netto con Renzi: “Non me ne frega più niente”.
Lo schiaffone di Calenda ai dem
Elly Schlein arriva al Congresso con le migliori intenzioni per spiegare che è possibile “ricostruire l’alternativa”. Ma dopo i baci e gli abbracci con il leader di Azione, quello a cui assiste è ben diverso da quanto sperato.
Ma l’entusiasmo dei dem si spegne presto, quando sul palco si ritorna a ribadire con decisione la prpria posizione. “L’opposizione, intendendo tutti i partiti di opposizione, non può essere una alternativa“, chiarisce subito Carlo Calenda all’assemblea nazionale di Azione.
“Al Pd, a Elly Schlein per cui provo affetto dico attenti a fare la gara a chi è più bravo nel populismo perché Conte vince 10 a 0… E’ più allenato grazie a voi del Pd che lo avete sostenuto come premier”, esordisce ancora il leader di Azione.
“In disaccordo sul campo largo”
Come una trottola impazzita, Carlo Calenda non riesce a fermare la lingua, e continua a colpire duro: “Se ci trovassimo a governare sul campo largo non ci troveremmo d’accordo su nulla, nemmeno sulle armi in Ucraina o sul termovalorizzatore di Roma, che è piena di monnezza”.
Quindi, se Meloni dovesse andare in crisi, per il leader di Azione “si farà un governo tecnico”. Tenendo duro con la sua prospettiva contro il bipopulismo, Calenda chiosa: “Se pensate a un partitino di centro dell’intrallazzo che va a destra o a sinistra a seconda di chi vince, non venite in Azione”.
Col Pd ci potrebbero essere alcuni temi da risolvere insieme, come quello sulla sanità, ma “ci stiamo a lavorare da due mesi. Chiudiamo sta roba… se i Cinquestelle non sono d’accordo andassero a quel paese”.